Page images
PDF
EPUB

tano dalla pazienza sola del capitano alleviavansi, durando esso maggiori incomodità, che i gregarj. Si giunse quindi in paese colto, e fu mietuto il frumento: e di due rocche, ove gli Armeni, si ricovrarono, una fu presa d'assalto; que', che il prim' impeto rintuzzarono, furono vinti d'assedio. Di là passato ne' Tauranti sfuggì periglio improvviso. Poichè non lungi della sua tenda sorpreso un barbaro non ignobile con un pugnale palesò fra' tormenti l'ordine dell'insidie da lui tramate ed i complici: e si convinsero e si punirono quanti col vel di amicizia ordivano tradimento. Nè molto poi messaggieri inviati da Tigranocerta arrecano essere aperte le porte; pronto il popolo a sottomettersi. Una corona insieme, ospital dono, offerivano. Ei gli accolse onorevolmente: nè punto fu la città danneggiata, perchè serbassero illesi più volontaria obbedienza.

25. Ma la real fortezza, chiusa da gioventù feroce, non fu senza battaglia espugnata: poichè ed innanzi alle mura ardirono di combattere, e dentro il chiuso dell'argine rincacciati cessero finalmente all'armi degli aggressori. Le quali cose più facilmente riuscivano, perchè la guerra d' Ircania stringeva i Parti. E avean gl' Ircanj spedito a supplicar d'alleanza l'imperadore romano, per pegno d'amicizia ostentando, ch'essi affrenavano Vologese. Nel ritornarsene Corbulone, perchè varcato l'Eufrate non fossero dalle nemiche guardie sorpresi, li fe' scortare sino al Mar Rosso: donde, schivati i confini Parti, in patria si ricovrarono.

26: Costrinse ancor Tiridate, che per la Media

Armeniae intrantem, praemisso cum auxiliis Verulano legato, atque ipse legionibus citis, abire procul, ac spem belli amittere subegit: quosque nobis, ob regem, aversos animis cognoverat, caedibus et incendiis perpopulatus, possessionem Armeniae usurpabat: cum advenit Tigranes, a Nerone ad capessendum Imperium delectus, Cappadocum ex nobilitate, regis Archelai nepos, sed quod diu obses apud urbem fuerat, usque ad servilem patientiam demissus. Nec consensu acceptus, durante apud quosdam favore Arsacidarum. At plerique, superbiam Parthorum perosi, datum a Romanis regem malebant. Additum et praesidium, mille legionarii, tres sociorum cohortes, duaeque equitum alae; et, quo facilius novum regnum tueretur pars Armeniae, ut cuique finitima, Pharasmani, Polemonique et Aristobulo, atque Antiocho parere jussae sunt. Corbulo in Syriam abscessit morte Ummidii legati vacuam, ac sibi permis

sam.

"

27. Eodem anno, ex inlustribus Asiae urbibus, Laodicea tremore terrae prolapsa, nullo a nobis remedio, propriis opibus revaluit. At in Italia vetus oppidum, Puteoli, jus Coloniae et cognomentum a Nerone adipiscuntur. Veterani Tarentum et Antium adscripti: non tamen infrequentiae locorum subvenere, dilapsis pluribus in provincias, in quibus stipendia expleverant : neque conjugiis suscipiendis, neque alendis liberis sueti, orbas sine posteris domos relinquebant. Non enim, ut olim, universae legiones deduce

cacciavasi nell' Armenia, speditovi con gli ajuti Verulano Legato, ed egli stesso affrettatosi con le legioni, a dileguarsi e lasciare ogni speranza di guerra; e messi a ferro ed a fuoco quanti e' di cuore conobbe nemico a noi per il re, impossessavasi dell' Armenia, quando arrivò Tigrane, scelto ad assumerne la signoria da Nerone, de'nobili di Cappadocia, nipote del re Archelao, ma di cuore, perchè tenuto tant'anni in Roma in ostaggio, abietto quanto uno schiavo. Nè fu concordemente accettato, valendo ancora nel cuor di alcuni gli Arsacidi; ma i più, nojati della superbia de' Parti, più tosto il re dato da Roma volevano. E gli si aggiunse una guardia, mille de' legionarj, tre compagnie di alleati, e due squadre di cavalieri; e perchè il nuovo regno più agevolmente tenesse, si comandò che parte dell' Armenia obbedisse, per quanto a ciascun re confinava, ad Aristobolo, a Farasmane, a Polemone, ad Antioco. Corbulone si ritirò nella Siria, vota per morte di Ummidio, ed a lui data in governo

27. L'anno medesimo Laodicea, illustre città dell'Asia, per terremoto abissata, senz'alcun nostro ajuto con le sue forze riebbesi. Ma nell'Italia Pozzuolo, terra antichissima, acquistò da Nerone nome e ragion di Colonia. Assegnaronsi ad Anzio e a Taranto de' veterani: non ravvivaron però l'esausta popolazione, molti sbandandosi per le provincie, ove di già militarono. Nè a contrar nozze e nutrir prole assuefatti, le case orbe di successione lasciavano. Poichè, non come una volta legioni intere co❜lor tribuni, e centurioni, e soldati d'un Annali Tom. III.

6

bantur, cum tribunis et centurionibus, et sui cujusque ordinis militibus, ut consensu et caritate Remp. efficerent; sed ignoti inter se, diversis manipulis, sine rectore, sine adfectibus mutuis, quasi ex alio genere mortalium repente in unum conlecti: numerus magis, quam colo

nia.

28. Comitia Praetorum, arbitrio Senatus haberi solita, quod acriore ambitu exarserant, Princeps composuit,tris, qui supra numerum petebant, legioni praeficiendo. Auxitque Patrum honorem, statuendo, ut, qui a privatis judicibus ad Senatum provocavissent, ejusdem pecuniae periculum facerent, cum iis qui Imperatorem adpellavere. Nam antea vacuum id, solutumque poena fuerat. Fine anni Vibius Secundus, eques Romanus, accusantibus Mauris, repetundarum damnatur, atque Italia exigitur; ne graviore poena adficeretur, Vibii Crispi, fratris opibus enisus.

29. Caesonio Paeto, Petronio Turpiliano Coss. gravis clades in Britannia accepta. In qua neque A. Didius legatus, ut memoravi, nisiparta retinuerat, et successor Veranius, modicis excursibus Siluras populatus, quin ultra bellum proferret, morte prohibitus est: magna, dum vixit, severitatis fama, supremis testamenti verbis ambitionis manifestus. Quippe multa in Neronem adulatione addidit subjecturum ei provinciam fuisse, si biennio proximo vixisset. Sed tum Paullinus Suetonius obtinebat Britannos, scientia militiae, et rumore Populi, qui neminem sine aemulo sinit, Corbulonis concertator: receptae

corpo stesso, assegnavansi, perchè d'affetto concordi formassero una repubblica; ma sconosciuti fra loro, di varie compagnie, senza capo, senz'affezioni reciproche, quasi d'un'altra razza di uomini subitamente insieme accozzavansi: più numero che Colonia.

28. I Comizj per i Pretori, usi a dipendere dal Senato, perchè di brigbe più vive romoreggiarono, furon composti dal Principe col prepor tre, che oltre al numero concorrevano, al di una governo legione. E accrebbe la dignità de' Padri, ordinando, che chi da privati giudici al Senato și richiamasse tanto danaro obbligasse, quanto chi appella all'Imperadore, essendo prima ciò libero e senza pena. In sul finire dell'anno Vibio Secondo, cavalier romano, accusato di concussioni da'Mori,fu condannato ad uscir d'Italia, per il danaro del suo fratel Vibio Crispo a maggior pena sottrattosi.

29. Consoli Cesonio Peto e Petronio Turpiliano, s'ebbe un' atroce rotta in Brettagna, ove Aulo Didio Legato, come narrai, non mantenne che le già fatte conquiste; e il successore Veranio, dato ne'Šiluri il guasto con picciole scorrerie, fu dalla morte impedito di spinger oltre la guerra: grande, per fama d'austerità finch'e' visse, nelle parole ultime del testamento fu conosciuto ambizioso. Poichè con molta adulazione a Nerone aggiunse, che sottomessa avrebbegli la provincia, vivendo ancora due anni. Ma governava allora Paolin Svetonio i Britanni, per perizia di guerra, e per opinion del popolo, che niuno soffre senza competitore, emolo

« PreviousContinue »