Versuch einer bloss philologischen Erklärung mehrerer dunklen und streitigen Stellen der Göttlichen Komödie, Volumes 1-2Verlag der Buchhandlung des Waisenhauses, 1861 |
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Popular passages
Page 30 - PER me si va nella città dolente : Per me si va nell' eterno dolore : Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore : Fecemi la divina Potestate, La somma Sapienza e il primo Amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne ; ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi eh' entrate." Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta ; Per eh' io : Maestro, il senso lor m
Page 57 - Lume v' è dato a bene ed a malizia, E libero voler, che, se fatica Nelle prime battaglie col Ciel dura, Poi vince tutto se ben si nutrica.
Page 295 - Qua! io divenni, d' uno e d' altro privo. Lo Imperador del doloroso regno Da mezzo il petto uscia fuor della ghiaccia ; E più con un gigante io mi convegno, Che i giganti non fan con le sue braccia : Vedi oggimai quant' esser dee quel tutto, Ch' a cosi fatta parte si confaccia. S...
Page 76 - O degli altri poeti onore e lume, Vagliami il lungo studio e il grande amore, Che m' ha fatto cercar lo tuo volume. Tu sei lo mio maestro e il mio autore : Tu sei solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile, che m
Page 231 - Che per mare e per terra batti 1' ali, E per lo Inferno il tuo nome si spande. Tra li ladron trovai cinque cotali Tuoi cittadini, onde mi vien vergogna, E tu in grande onranza non ne sali. Ma se presso al mattin del ver si sogna, Tu sentirai di qua da picciol tempo Di quel che Prato, non eh' altri, t' agogna. E se già fosse, non saria per tempo. Così foss' ei, da che pure esser dee ! Che più mi graverà com' più m
Page 229 - Come procede innanzi dall' ardore, Per lo papiro suso, un color bruno Che non è nero ancora, e 'l bianco muore. Gli altri duo riguardavano, e ciascuno Gridava : o me Agnel, come ti muti ! Vedi che già non se' né duo né uno. Già eran li duo capi un divenuti, Quando n' apparver duo figure miste In una faccia, ov
Page 23 - Nel vano immaginare, ov' io entrai; Ed esser mi parea non so in qual loco, E veder donne andar per via disciolte, Qual lagrimando, e qual traendo guai, Che di tristizia saettavan foco. Poi mi parve vedere a poco a poco Turbar lo sole ed apparir la stella, E pianger egli ed ella; Cader gli augelli volando per l'are, E la terra tremare; Ed uom m'apparve scolorito e fioco, Dicendomi: 'Che fai? non sai novella? Morta è la donna tua, ch'era sì bella.
Page 7 - Temp' era dal principio del mattino, E il sol montava in su con quelle stelle, Ch
Page 169 - Deono essere spose, e voi rapaci Per oro e per argento adulterate : Or convien che per voi suoni la tromba, Perocché nella terza bolgia state. Già eravamo alla seguente tomba Montati, dello scoglio in quella parte Che appunto sovra mezzo il fosso piomba. O Somma Sapienza, quanta è 1...
Page 156 - Come la cerchia che dintorno il volge. Nel dritto mezzo del campo maligno Vaneggia un pozzo assai largo e profondo, Di cui suo loco dicerò l' ordigno. Quel cinghio che rimane, adunque, è tondo Tra il pozzo e il piè dell' alta ripa dura. Ed ha distinto in dieci valli il fondo. Quale, dove per guardia delle mura Più e più fossi cingon li castelli, • La parte dov...