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LETTERE

Per debito di gratitudine sento l'obbligo di dichiarare che la collazione sui manoscritti muratoriani fu da me compiuta col contributo dell'opera indefessa del chiarissimo Prof. Dott. ETTORE ZOCCOLI; e alla correzione delle prove di stampa contribuirono inoltre, in modo diligentemente cortese, l'illustre Conte Cav. GIORGIO FERRARI MORENI e l'illustre p. GREGORIO PALMIERI monaco benedettino di S. Paolo fuori le mura di Roma.

Avvertenza.

Tanto nel presente, come nei susseguenti volumi dell' Epistolario, le lettere e le pagine seguono la numerazione interrotta al termine del volume antecedente, e ciò per facilitare a suo tempo le ricerche richiamate dagli Indici.

Anche nel presente volume, e così nei successivi, i numeri entro parentesi che fanno seguito alle indicazioni delle fonti di ciascuna lettera, si riferiscono ai corrispondenti numeri della Bibliografia, messa in testa al volume I.

N. B. In seguito all'acquisto fatto per parte dello Stato dell' Archivio Soli Muratori con destinazione alla R. Biblioteca Estense di Modena, a cominciare dal presente volume Vo, l'indicazione di questa fonte verrà così determinata: Archivio Soli Muratori (R. Bibl. Est.) Modena. Così pure essendosi potuto identificare la fonte delle lettere ad Antonio Vallisnieri, queste, a cominciare dal presente volume, porteranno l'indicazione della medesima.

1497.

AD ALESSANDRO POMPEO BERTI in Lucca.

Modena, 1 Gennaio 1715.

R. BIBLIOTECA, Lucca, edita [153].

Buona nuova. Ha V. R. abilità singolare per gli studi della sacra e profana erudizione; v'ha genio, e sospira d'entrarvi a vele spiegate; ed ecco che la fortuna le apre un bel campo con presentarle davanti l'urna ove si chiudono l'ossa di San Pantaleone martire. Me ne rallegro dunque con esso lei, e vivamente la ringrazio, non solo di tale avviso, ma ancora del benigno pensiero da lei formato di comporre ed inviarmi a suo tempo una dissertazione sopra lo scoprimento di cotesto sacro deposito. Mi sarà essa al maggior segno cara; nè io mancherò di raccomandarla ai giornalisti di Venezia, affinchè, o la stampino intera. o pure ne facciano l'estratto, se riuscisse lunga. Ora. per accertare in questo, converrebbe che V. R. potesse non solo aver sotto gli occhi quante storie o manoscritte o stampate si conservano in cotesta nobil città, ma ancora pescare ne gli archivi, e sapesse leggere i caratteri delle antiche membrane; perchè, potendosi dar caso che ivi si incontrasse qualche memoria di così riguardevol deposito. ella vede quanto peso verrebbe a darsi all'iscrizione e tradizione. Almeno potrebbe ella cercare nella libreria del Capitolo, se v'ha antichi Messali e Breviari che ne facessero menzione; e questo servirà ancora per cominciare ad aprirle i fonti a' quali dee bere lo studioso dell'antichità e dell'erudizione. Animo all'impresa: e sia pur ella certa che qui le verrà consolazione e gloria. Nulla mi scrive V. R. dell'assalto patito nella sanità dal nostro Padre Don Sebastiano Paoli. Oh! mi ha rattristato forte tal nuova. Son rari i buoni ingegni, e più rari quei che al

Sue lettere in Archivio Soli Muratori (R. Bibl. Est.) n. 71 da Napoli, Torino 1713-47.

Epistolario di Lodovico Antonio Muratori.

Vol. V.

108.

l'ingegno felice abbiano accoppiato una fervorosa volontà ne gli studi. Il Signore Iddio cel conservi sano, e lungamente. Altrettanto auguro a lei, per cui mi protesto d'aver conceputo stima ed affetto singolare; e desideroso di farglielo conoscer meglio co'fatti, mi protesto di V. R., etc.

1498.

A GIAN SIMONE GUIDELLI DE' CONTI GUIDI in Ferrara.

Modena, 4 Gennaio 1715.

ARCHIVIO SALIMBENI, Modena.

Ricevei puntualmente le tre Grammatiche, e mi protesto ben tenuto alla singolare puntualità di V. S. illustrissima, la quale appunto aveva da rimborsarsi sopra cotesti miei pochi avanzi.

Venga dunque il P. Predicatore co' piedi ben' all'ordine, che sarà da noi ben veduto. Già egli mi scrisse d'avere un non so che da portarmi.

L'Operetta latina valeva ben poco; ma si è gradito il buon' animo. Intanto l'Autore d'essa mi ha raccomandato il suo desiderio per ottenere a livello una possessione in Po rotto. L'ho servito, ma odo esserci altri, che offeriscono il doppio. Non consiglierei il Padrone a farne di queste per ora. Sicchè penso di rispondere, che se si risolverà di darla a livello s' avrà gran considerazione per lui. ma che per ora non è stabilito di volerla livellare. essendo stato consigliato il Padrone da questi suoi Ministri di bonificarla egli. Se V. S. illustrissima risponderà co' medesimi sentimenti, l'affare andrà meglio, e poi non parlar più del livello. Somma diligenza è stata la sua in inviare l'involto a Verona. Gliene resto obbligatissimo. La prego del ricapito delle inchiuse, e augurandole un felicissimo. anno nuovo, con tutto lo spirito mi rassegno, di V. S. illustrissima.

1499.

A PIETRO CANNETI in Ravenna.

Modena, 5 Gennaio 1715.

ARCHIVIO SOLI MURATORI (R. Bibl. Est.), Modena.

S'io non mi fossi fermato tanto, come feci, in alcune posate del mio viaggio, per verità che io sarei volato da Arezzo costà per riverire chi da tanto tempo io desidero di conoscere anche di vista. Ma era tardi per me, e mi restavano altre visite, e per Ognissanti io doveva trovarmi alla Patria. Invece di V. P. Revia, godei il P. Ab. Caramelli, che trovai uno

dei più onorati, e amabili galantuomini, ch' io mi conosca, per nulla dire del suo sapere e buon gusto nelle lettere. Sicchè ho perduta si buona congiuntura di veder Lei, onde non mi resta più altra speranza, se non ch'ella venga a veder me. E veramente meriterebbe la sua Patria, che V. P. Revma passasse per di qua una volta. Almeno mi consolo, e mi son consolato al sapere quanta bontà ella conservi per me. Nel viaggio ho raccolto da gli Archivi quel che ho potuto di meglio per regalarne, a Dio piacendo, il pubblico.

So che costi v' ha di rare antichità, e mi ha fatto gola l'intendere, che ne sia partito ben soddisfatto il P. Querini, da me goduto qui appena dopo il mio ritorno. Ma non ci sarebbe egli verso, che potessi anch'io ottener qualche cosa da qualcuno di cotesti Archivi? Vorrei Diplomi, Bolle, Strumenti di Duchi, Marchesi, Giudicati, e altri simili documenti, che il Pubblico potesse trovar utili; ma che fossero prima del 1200. Si tratta di far onore a chi possiede tali tesori, e a chi me li procacciasse. Presso cotesti PP. Benedettini ho avviso che vi sieno documenti de' tempi de Longobardi. Quanto più antichi, tanto più mi sarebbero cari. Vegga un poco V. P. Revina, se con la sua destrezza potesse procurarmi, o di costi, o altronde, alcuno di questi regali. Che se non potesse, e credesse che potesse in ciò aiutarmi il Signor Conte Niccolò Montemellini', gliene scriverei. Ma quello, che non riuscisse a Lei, so che indarno si spererebbe da altra parte. Di grazia peschi, e truovi qualche buon colore; ch'io di tutto le resterò sommamente tenuto.

Mi ricordai subito di Lei, allorchè visitando in Lucca i Mss. della Biblioteca di quel Capitolo, vi osservai un Tomo di Lettere del suo Ambrosio. Ciò le serva d'avviso. Supplicandolo di conservarmi il suo stimatissimo affetto. etc.

1500.

A FRANCESCO ARISI in Cremona.

Modena, 10 Gennaio, 1715.

Amico amatissimo.

MUSEO CIVICO CREMONESE, edita [203].

Molto cara mi è stata l'altra nota de' documenti, che conservate in cotesto vostro archivio. Il meglio è quello che spetta a Piacenza, ma probabilmente tra quello che ha pubblicato il Campi nella storia di quella città, ed altre cose, ch'io ho ottenuto di colà, poco o nulla può essere

Sue lettere in Archivio Soli Muratori (R. Bibl. Est.) n.o 23 da Perugia 1701-'17.

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