Filologia e letteratura siciliana: studii, Part 2

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L. Pedone-Lauriel, 1871 - Italian language - 1102 pages
 

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Page 213 - Si vegga uscir quel desiato giorno Che la Clemenza abbia il dominio in mano! La vedrem poi delle divine gratie Tutti i fonti versar, tutte le vene, Tutti i tesori tuoi partir con l'homo ; Perché siccome nel formarlo hai vinto Tutte l'altre stupende maraviglie, Nel riformarlo vincerà te stesso. E nota il manoscritto. < Finito che averà la natura umana il canto recitato, compariranno tre re sopra cavalli vestiti in abito regale, et ognun di loro con lapardiero, e primo dirà re Salomone cantando...
Page 208 - Padre colle numerose schiere degli angioli; la battaglia di questi, la caduta dei cattivi, e lo spalancarsi dell'Inferno rendevano stupidi gli spettatori. Seguiva la creazione del mondo ; e qui il nuovo sfavillar della luce, la vista del cielo, lo apparir della terra, il germogliar delle piante, lo spuntar delle stelle, il cammino de...
Page 29 - ... pia nomi e fatti ; massime favellando d' altri » paesi; intorno i casi di Carlo d'Angiò e de— » gli ultimi principi di casa Sveva innanzi il » 1282, reca strane favole, con stile talvolta vi» vace , talvolta noioso per moralizzar troppo , » sempre pien di religione , di civil senno , e di » esperienza militare. I fatti di questa Cronaca » spesso sembran tolti di peso dalle narrazioni » volgari dei guerrieri e marinai , e spesso con...
Page 208 - Non men vaga esser dovea la scena della creazione de' nostri progenitori con tutto il rimanente, finché per la loro disubbidienza venner cacciati dal Paradiso terrestre. Per combinare di poi la Incarnazione del Verbo coll'antecedente Creazione del mondo e col peccato di Adamo, introduceasi in iscena la Natura, che descrivendo da una parte il benefizio della creazione e dall'altra il pregiudizio cagionatole dal primo Padre dei viventi, pregava la divina Clemenza a darvi pronto riparo.
Page 212 - Non potria mai; né cosa nel mio seno Creasti, che lodar sappia il tuo nome. Chi solo il potea far morte ci ha tolto. Però sovviemme, alto monarca, come Tutto quel ch'egli è in Dio è Dio anch'esso, Né mancare gli può, né si conviene. Son dell'essenza tua parti supreme (Se pur nell'unità si trovan parti) Con la Giustizia la Clemenza insieme. Queste leggiadre due vaghe sorelle Fur...
Page 212 - Potente a penetrarle, atto ad unirsi Col suo Fattor: e al fin volesti ch'egli Solo fra quanto scalda e gira il Sole Fosse arbitro dell'opra eccelsa et magna , Tutto creando a lui, lui per Te solo. Il mondo un tempio, egli era il sacerdote Che delle glorie tue la notte e il giorno Offrirti il sacrificio sol potea, Perché sol Te conosce e sol Te adora. Moggi è caduto, oggi è caduto, o Padre, Questo già sacerdote, e fatto è servo Del cieco .... e del serpente antico. Moggi nel trasgredir l'alto...
Page 222 - Alessandria, Tragedia di S. Caterina composta da don Gaspare Liceo palermitano, dottore in S. Teologia e canonico della Chiesa Maggiore di Palermo (1), così come leggiamo nel cod. segn. 2 Qq. A. 5 della Biblioteca Comunale palermitana. Questa tragedia va sino a carte 80 del cod. ms. alle quali seguono alcune liriche, e indi la disposizione degli intermedii della tragedia, il vestito de' personaggi, le scene, siccome fu fatto per cura di D.
Page 360 - Ed egli è assai manifesto, che non sarà essa mai intimamente conosciuta, se non si ponga uno studio diligentissimo a ricercare, qual sia stata nelle diverse sue epoche la istituzione della pubblica autorità, e gli ordini dei magistrati, lo stabilimento e il progresso delle leggi, la pubblica economia, gli ordini civili, gli usi pubblici, gli studi, le arti, il commercio.
Page 46 - ... audace (Appendice, voi. 2, p. 259), non negando fede a Tolomeo da Lucca vescovo di Torcello e prima bibliotecario della Vaticana , il quale afferma a proposito delle pratiche tra Pietro e il Paleologo per togliere a Carlo il reame di Sicilia, di aver veduto l'accordo trattato da Giovanni di Precida e Benedetto Zaccaria da Genova con altri genovesi dimoranti in terra del Paleologo; di guisa che, confessa il nostro storico, « le trame co' Ghibellini e con alcuni Baroni di Napoli o di Sicilia,...
Page 241 - Di donna, ch'ai vestir lugubre e al viso Dimesso e macro e di color di morte E di pianto irrigato, in gran cordoglio Mostrava ritrovarsi, e con la sua Destra, qual neve fredda, la mia prese, E strinse forte, e mi chiamò per nome; E sì mi disse: Tu, Porfirio, invano Goder dell'amor tuo quà in terra speri; In ciel t'aspetto, ivi perpetue nozze Celebrerai con la tua bella sposa.

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